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A1.6. Galassie. Ammassi di Galassie. Quasar
L'osservazione mostra che le stelle del nostro Universo sono raggruppate in enormi sistemi stellari cui diamo il nome di galassie. Per tali sistemi viene adottata una classificazione morfologica che distingue:
- Galassie ellittiche: mostrano una distribuzione di luminosità quale ci si attende da ellissoidi di rotazione. Vengono classificate con la lettera E seguita dal numero intero che più approssima l'osservata ellitticita', definita come <tex>10 (1-b/a)</tex>, dove <tex>b/a</tex> rappresenta il rapporto tra semiassi maggiore e minore della figura osservata. Si noti che tale valore non è necessariamente una caratteristica intrinseca degli oggetti, dipendendo il valore osservato dall'orientazione delle galassie rispetto all'osservatore. Analisi approfondite hanno al riguardo dimostrato l'esistenza anche di distribuzioni secondo ellissoidi triassiali.
- Galassie a spirale: mostrano un disco nel quale si avvolgono braccia di spirale. Vengono classificate con la lettera S, seguita dalle sottoclassi a, b, c che segnalano la crescente apertura dei bracci di spirale. In alcuni casi le spirali si raccordano al nucleo tramite una barra rettilinea (spirali barrate): in analogia al caso generale vengono indicate come SB. Vengono infine classificate come S0 galassie a disco, ma prive di una evidente struttura a spirale (galassie lenticolari).
- Galassie irregolari: classe che contiene tutti gli oggetti che sfuggono alle precedenti classificazioni.
Fig. 1.21 Schema della classificazione morfologica delle galassie.
Orientativamente, si può indicare che circa il 50% delle galassie osservate appartiene alla classe S, il 40% alla classe E, ed il restante 10% alle irregolari. Le masse di questi oggetti, così come ricavabili dalle proprietà fotometriche o dinamiche delle strutture, possono variare di molti ordini di grandezza. L'intervallo più esteso è coperto dalle ellittiche, che dalle ellittiche giganti cui sono attribuibili masse dell'ordine di 1013 masse solari (Mo) passa a circa 1010 Mo nelle ellittiche nane, quale il compagno di Andromeda M32, per scendere sino a
108 Mo nel caso delle nane sferoidali (Dwarf
Spheroidals) che circondano la nostra Galassia. Tali masse vanno
confrontate con le circa 1011Mo tipiche di
galassie a spirale quale la nostra. Le irregolari sono in genere
oggetti poco massicci; nel Gruppo Locale di galassie, per la
Grande Nube di Magellano (che mostra peraltro evidenze di una
barra) si può stimare una massa M pari a circa 5 109Mo.
Accanto a questa classificazione generale, esistono parallele classificazioni dettate da particolari evidenze osservative. Ricordiamo ad esempio la classe delle galassie di Seyfert caratterizzate da nuclei particolarmente compatti e brillanti. Oggi si ritiene anche che i Quasar, oggetti di apparenza stellare (di cui cioè non si giunge a rivelare l'estensione) in alcuni casi radioemittenti e caratterizzati sempre da un forte effetto Doppler in allontanamento (redshift) siano anch'essi nuclei attivi di galassie estremamente lontane nello spazio e - tenuto conto del tempo di percorrenza della luce - nel tempo. Si ritiene che tali AGN (Active Galactic Nuclei) trovino la loro origine in fenomeni di accrescimento di materia su Buchi Neri massicci, con masse che possono raggiungere e superare le 108 Mo, posti al centro delle rispettive galassie.
Ricordiamo infine come talora le galassie siano a loro volta
raggruppate in sistemi di ordine superiore che prendono il nome di
ammassi di galassie. Tipico il vicino ammasso nella
costellazione della Vergine, a circa 4 Mpc da noi, che entro
dimensioni paragonabile a quelle che separano la Galassia dalla
più vicina compagna di dimensioni paragonabili, Andromeda,
annovera invece migliaia di galassie. La dinamica della materia
nelle galassie e negli ammassi di galassie è un importante
capitolo dell'astrofisica, collegato al più generale problema
dell'origine e dell'evoluzione dell'Universo, che purtroppo esula
dai limiti della presente trattazione.
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