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c02:p0201

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Linea 1: Linea 1:
 +===== 2.1 L'equilibrio delle strutture stellari =====
  
 +<WRAP justify> 
 +La diffusa evidenza del fenomeno "stella" testimonia che la
 +formazione di stelle costituisce una processo spontaneo e naturale
 +nell'evoluzione della materia nell'Universo. Ed in effetti il 
 +[[wp.it>Sole]], come tutte le altre stelle, indubbiamente altro non è che
 +il prodotto di una aggregazione spontanea di materia diffusa sotto
 +l'influenza della [[wp.it>Interazione_gravitazionale|gravitazione]]. La storia dell'evoluzione di una
 +stella sarà  dunque la storia della contrazione di una massa di
 +gas sotto l'influenza del proprio campo gravitazionale (//struttura autogravitante//). 
 +Per affrontare un tale argomento
 +conviene esaminare con qualche dettaglio la struttura di tali
 +oggetti, al fine di comprenderne e di prevederne le principali
 +caratteristiche. Ciò può essere fatto investigando in forma
 +quantitativa le problematiche che vengono suggerite da pur
 +semplici evidenze osservative.
 +
 +La prima di queste evidenze è che il Sole mantiene ed ha
 +mantenuto per un lunghissimo tempo le sue dimensioni. La materia
 +che costituisce il Sole, pur soggetta ad una intensa forza
 +gravitazionale, non mostra  di muoversi verso il centro di
 +gravità con // tempi scala meccanici//, cioè  con i tempi
 +tipici dei moti che si sviluppano sotto l'azione della forza
 +gravitazionale. Per fissare le idee, possiamo valutare che alla
 +superficie del nostro Sole, essendo massa e raggio del Sole 
 +<m>M = 1.989 10^33 gr R = 6.960 10^10 cm</m>, si ha una accelerazione
 +di gravità
 +
 +<m>g = GM/R^2 approx 6.67 * 10^-8 * 1.99 10^33 / {4.84 10 ^ 21} approx 2.74 * 10^4 cm/{sec^2}</m>
 + 
 +circa 30 volte superiore che alla superficie della Terra. Poichè
 +in un moto uniformemente accelerato  <m>S=gt^2/2</m>, un corpo alla
 +superficie del Sole sul quale agisse liberamente la gravità
 +percorrerebbe uno spazio pari al raggio del Sole in un tempo
 +
 +<m>t = sqrt{2R/g} approx 2 * 10 ^3 sec approx 30 minuti</m>.
 +
 +Si ricava così  un ordine di grandezza dei tempi caratteristici
 +sui quali opererebbe la gravità su scala solare. I <m>2 * 10^3</m> 
 +secondi ricavati assicurano che //se la forza di gravità
 +fosse libera di operare, il Sole dovrebbe rapidamente modificarsi
 +sotto i nostri occhi.// Poichè ciò non avviene, dobbiamo
 +concludere che la  forza di gravità  è contrastata ed
 +annullata dalle forze di [[wp.it>pressione]] generate nel gas, producendo
 +una struttura che definiremo //quasi stazionaria//, perchè -
 +come constateremo - pur se le forze di pressione annullano le
 +forze di gravità //la struttura è costretta sia pur lentamente
 +ad evolvere.//
 +
 +{{:c02:figura_02_01.jpg?500}}
 +
 +**Figura 2.1** Il bilancio della forza di gravità F<sub>g</sub> 
 +e delle forze di pressione F<sub>p</sub>  per un generico elemento di
 +materia di volume dV = dS dr. 
 +\\
 +\\
 +E' facile tradurre le precedenti considerazioni in una relazione
 +quantitativa. Assumendo la simmetria sferica della struttura
 +solare - come suggerito dall'evidenza osservativa -  il bilancio
 +tra le forze di pressione e quelle gravitazionali (fig. 2.1) per
 +un generico elemento di massa <m>dm = rho dV = rho dS dr</m> fornisce
 +la relazione dell' //equilibrio idrostatico// 
 +
 +\\  
 +[1] <m>{dP(r)}/dr  = - G {M_r(r) rho(r)} / r^2  dr</m>
 +\\
 +  
 +dove P rappresenta la pressione totale operante nell'ambiente
 +(quindi non la sola pressione del gas <m>right</m> [[c02:a0201|A2.1]]), <m>rho</m> 
 +la densità locale ed M<sub>r</sub>  la massa contenuta all'interno del
 +generico raggio r.
 +
 +Questa equazione fornisce una prima relazione tra le tre grandezze
 +incognite P,  <m>rho</m>  ed M<sub>r</sub> , assicurando che la pressione deve
 +crescere con continuità muovendosi verso l'interno della stella.
 +In realtà una delle incognite è solo formale, perchè dalla
 +definizione di M<sub>r</sub>  si ricava subito 
 +l' //equazione di continuità// 
 +
 +\\  
 +[2] <m>dM_r = 4 pi r^2 rho dr</m>
 +\\  
 +
 +Aggiunta alla precedente, l'equazione di continuità forma un
 +sistema di due equazioni differenziali nelle tre indicate
 +incognite. Dalla sola condizione di equilibrio non è dunque
 +possibile definire l'andamento delle variabili fisiche lungo la
 +struttura, e ciò non  sorprende perchè la struttura medesima
 +dipenderà da come  <m>rho</m> e P sono tra loro collegate, cioè
 +dall'//equazione di stato// che per ogni assegnata composizione
 +della materia consisterà  in una relazione del tipo
 +
 +\\  
 +[3] <m>P = P(rho,T)</m>
 +\\  
 +
 +E' subito visto che l'introduzione dell'[[wp.it>equazione di stato]], se
 +aumenta il numero delle equazioni aumenta anche il numero delle
 +incognite, introducendo la nuova incognita "temperatura" <m>T(r)</m>.
 +Come peraltro prevedibile, la distribuzione delle temperature è
 +quindi un ingrediente essenziale nel determinare lo stato della
 +struttura. Sarà di conseguenza necessario, in linea del tutto
 +generale, ricorrere ad opportune valutazioni delle leggi fisiche
 +che regolano la distribuzione delle temperature nella materia
 +stellare, determinando l'andamento del //gradiente di
 +temperatura//  dT/dr.
 +
 +Notiamo che la  presenza di un gradiente di temperatura implica la
 +conseguente presenza di un flusso di energia  che tende a
 +riequilibrare lo stato energetico dei diversi strati di materia.
 +Le interazioni particella-particella e fotone-particella tendono
 +inevitabilmente a ridistribuire l'energia, producendo un trasporto
 +di calore verso le zone a minor temperatura. E' peraltro noto come
 +i possibili meccanismi per tale trasporto siano [[wp.it>conduzione_termica|conduzione]],
 +[[wp.it>convezione]] ed [[wp.it>irraggiamento]].  Escludendo per il momento il
 +caso della //convezione//, negli altri due casi si ha - come regola
 +generale - che il flusso di calore è proporzionale al gradiente
 +
 +\\  
 +[4] <m>dT/dr  =  cost * phi</m>
 +\\  
 +
 +relazione che può essere letta come una delle tanti leggi di
 +proporzionalità tra causa (dT/dr) ed effetto (il flusso <m>phi</m>),
 +una sorta di [[wp.it>legge di Ohm]] dove la costante rappresenta la
 +"resistenza" al trasporto. La materia all'interno di una stella si
 +trova in generale nello stato gassoso, cui corrisponde (ma con
 +importanti eccezioni) una trascurabile efficienza dei meccanismo
 +conduttivi. In tal caso si può dimostrare (<m>right</m> [[c02:a0202|A2.2]])
 +che tra il flusso trasportato per radiazione (dai fotoni) ed il
 +gradiente di temperatura intercorre la relazione
 +
 +\\  
 +[5] <m>dT/dr=-3/{4ac}{overline{k}rho}/{T^3} phi</m>
 +\\  
 +
 +dove a = costante del corpo nero = 7.6 10<sup>-15</sup> cm, c=
 +velocità della luce e  <m>overline{kappa}</m> //opacità// per
 +grammo di materia è definita dalla relazione
 +
 +<m>overline{kappa}rho=1/lambda</m>
 +
 +con  <m>lambda</m> cammino libero medio dei fotoni: minore il cammino
 +libero medio maggiore l'opacità.
 +
 +Da tale equazione del  //trasporto radiativo//  si ricava non solo che un
 +gradiente di temperatura genera un flusso, ma anche che la
 +presenza di un flusso implica un gradiente di temperatura.
 +L'emergere di un flusso luminoso dalle strutture stellari è
 +quindi indicazione che la temperatura cresce dalla superficie
 +verso l'interno, e che tale aumento deve continuare sinché la
 +struttura è percorsa da un flusso di energia uscente.  Se ne
 +trae anche la conseguenza che se nelle zone centrali di una
 +struttura stellare non  vi sono sorgenti (positive o negative) di
 +energia, allora tali zone devono tendere ad una situazione
 +isoterma. Un gradiente di temperatura produrrebbe infatti un
 +flusso volto a riequilibrare le differenze di temperatura.
 +
 +Nell'equazione del trasporto  il flusso  <m>phi</m>  locale può
 +utilmente  essere espresso, per ogni r,  in termini della flusso
 +energetico totale attraverso la superficie sferica di raggio r
 +(<m>L _r (r)= luminosità</m>)
 +\\
 + <m> L_r = 4 pi r^2 phi </m>
 +\\
 +
 +talchè l'equazione del trasporto diventa, nel caso di  //trasporto radiativo//
 +
 +\\  
 +[6] <m>dT/dr = - {3/{4ac}} * {{overline{kappa} rho}/{T^3}} * {L_r/{4 pi r^2}}</m> 
 +\\  
 +
 +Abbiamo così una quarta relazione, che introduce l'ulteriore
 +incognita L<sub>r</sub> , così che in totale si hanno quattro equazioni
 +che contengono le sei variabili r, L <sub>r</sub> , P, T, M <sub>r</sub> ,  <m>rho</m> . La
 +condizione su L <sub>r</sub>  è peraltro subito fornita dalla
 +[[wp.it>Legge_di_conservazione_dell'energia|conservazione dell'energia]]
 +
 +\\  
 +[7] <m>dL_r  dr  = 4  pi r^2 rho varepsilon</m>
 +\\  
 +
 +dove  <m>varepsilon</m>  rappresenta la  produzione di energia per
 +grammo di materia e per secondo. La relazione precedente
 +rappresenta il bilancio energetico, stabilendo che se l'energia
 +totale che fluisce attraverso la struttura subisce una variazione
 +tra r e r+dr ciò e' dovuto alla produzione o assorbimento di
 +energia nella corrispondente massa <m>dm =  4 pi r^2 rho dr</m> . E'
 +proprio questa diretta collegabilità al bilancio energetico che
 +fa preferire l'uso della variabile L <sub>r</sub>  nell'equazione  del
 +trasporto.
 +
 +Con questa ultima relazione si raggiunge un sistema di cinque equazioni
 +(di cui quattro differenziali) che legano i sei parametri <m>r, L _r .
 +P, T, M _r ,  rho</m> 
 +
 +  - <m>dP/dr right</m>  equilibrio idrostatico
 +  - <m>dM _r /dr  right</m>  equazione di continuità
 +  - <m>dT/dr  right</m>  equazione del trasporto
 +  - <m>dL _r /dr right</m>  conservazione dell'energia
 +  - <m>P = P( rho , T)  right</m>  equazione di stato
 +
 +sistema che, con le opportune condizioni al contorno,  può
 +essere risolto, ricavando l'andamento di cinque  delle precedenti
 +variabili in funzione dell'andamento della sesta variabile assunta
 +come variabile indipendente.
 +
 +Ripercorrendo  le  assunzioni operate concludiamo che //il sistema
 +di equazioni governa ogni sistema a simmetria sferica,
 +autogravitante, in equilibrio idrostatico e sinchè si resti nel
 +campo di applicabilità della meccanica non relativistica//
 +(<m>right</m>[[c02:equazione_di_oppenheimer-volkoff|A2.3]]). Al variare della composizione chimica della
 +materia stellare, le soluzioni si differenzieranno non per
 +l'algoritmo delle equazioni fisico matematiche sin qui descritte,
 +ma per il diverso comportamento fisico della materia
 +``depositato'' in tali equazioni dalle tre relazioni
 +
 +  - <m>P(rho, T) right</m>  equazione di stato
 +  - <m>overline{kappa} (rho, T)  right</m>  opacità della materia stellare
 +  - <m>varepsilon (rho, T) right</m>  produzione di energia
 +
 +ove si è esplicitamente indicato come ci si attenda che  non
 +solo la //pressione// ma anche l'//opacità// e la //produzione di energia//
 +dipendano dalle condizioni termodinamiche della materia oltre che
 +dalla non esplicitata composizione chimica della materia medesima.
 +</WRAP>
 +\\
 +[[c02:p0202|→ Paragrafo 2.2]]
 +\\
 +----
 +\\
 +~~DISQUS~~
c02/p0201.txt · Ultima modifica: 10/05/2023 14:39 da marco

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