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c06:popolazione_tre

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Linea 1: Linea 1:
 +====== A6.2 Stelle deficienti o prive di metalli. La Popolazione III ======
  
 +<WRAP justify>
 +Il quadro generale delle fasi di combustione dell'idrogeno
 +tracciato per le varie popolazioni stellari risulta sensibilmente
 +modificato quando si considerino strutture stellari estremamente
 +povere o addirittura del tutto prive  di metalli. Non è questa
 +peraltro una pura esercitazione numerica: se - come fondatamente
 +riteniamo - la materia emersa dal [[wp.it>Big Bang]] era priva di elementi
 +pesanti, la prima generazione stellare da essa formatasi doveva
 +necessariamente essere composta da stelle di puro idrogeno-elio.
 +Anche se i processi di arricchimento hanno infine portato la
 +stragrande maggioranza delle stelle della nostra galassia a
 +possedere metallicità superiori o dell'ordine di Z = 10<sup>-4</sup>,
 +stelle prive o poverissime di metalli devono essersi formate,
 +popolando a tutt'oggi l'[[wp.it>alone galattico]] ove si sono osservate sia
 +pur rare stelle con metallicità inferiore a quella degli ammassi
 +globulari, sino a Z $\sim$ 10$^{-7}$.
 +
 +Lo studio di queste strutture deficienti in metalli appare quindi
 +di grande rilevanza quando si vogliano ricostruire le
 +caratteristiche evolutive delle [[wp.it>popolazioni stellari]] che, con la
 +loro esistenza, hanno dato inizio all'evoluzione chimica della
 +materia galattica. Per comprendere la peculiarità delle stelle
 +prive di metalli, è utile innanzitutto richiamare le ragioni
 +della larga similarità dell'evoluzione in fase di combustione di
 +idrogeno al variare del contenuto originario di metalli anche di
 +ordini di grandezza nelle Popolazioni I e II. La presenza dei
 +metalli influisce sulle strutture stellari attraverso,
 +essenzialmente, i coefficienti di //opacità// e di //generazione di
 +energia//. Al variare dei metalli le variazioni di opacità possono
 +essere sensibili ma non drammatiche perché anche in assenza di
 +metalli permangono tutti i meccanismi di opacità collegati in
 +ogni caso all'idrogeno ed all'elio. Nè sono drammatiche, in
 +genere, le conseguenze della variata efficienza del [[wp.it>Ciclo_del_carbonio-azoto|ciclo CNO]]:
 +stante l'alta dipendenza del ciclo dalla temperatura, le strutture
 +reagiscono ad una diminuzione degli elementi CNO incrementando
 +modestamente le temperature centrali sino a recuperare il
 +soddisfacimento del fabbisogno energetico.
 +\\
 +\\
 +{{:c06:figura_06_18.jpg?500}}
 +\\
 +** Fig. 6.18 ** Andamento delle temperature centrali in
 +funzione della massa per stelle di MS prive di metalli. La linea
 +continua mostra le temperature ricavate sotto la condizione di
 +pura combustione pp. La linea a punti indica la modifica causata
 +dalla produzione di carbonio tramite reazioni 3$\alpha$. La linea
 +a tratti indica le temperature centrali per stelle di normali
 +popolazioni.
 +\\
 +\\
 +{{:c06:figura_06_19.jpg?500}}
 +\\
 +** Fig. 6.19 ** Tracce evolutive per stelle di piccola
 +massa e per i due indicati valori di metallicità.
 +\\
 +\\
 +Quest'ultimo meccanismo è quello che viene a cadere quando si
 +assumano strutture stellari //totalmente prive di metalli//
 +La [[wp.it>Catena_protone-protone|catena pp]] 
 +resta di fatto l'unica possibile sorgente di energia e le
 +stelle in fase di presequenza dovranno necessariamente continuare
 +a contrarre fino a raggiungere temperature tali da estrarre da
 +questa catena di reazioni il loro intero fabbisogno energetico. Le
 +conseguenze, come illustrate in **Fig. 6.18**  possono
 +diventare drammatiche. Al crescere della massa, l'aumento delle
 +temperature centrali non è più "calmierato" dall'intervento
 +del ciclo CNO e la temperatura continua a crescere sino a
 +raggiungere, attorno alle 15 M$_{\odot}$, i 10<sup>8</sup> K, cioè la
 +temperatura di innesco delle reazioni 3$\alpha$. All'ulteriore
 +crescere della massa si manifesta un fenomeno del tutto nuovo,
 +peraltro qualitativamente prevedibile. A 10<sup>8</sup> K inizia infatti
 +la combustione 3$\alpha$ che fornisce carbonio il quale, a sua
 +volta, abilita il ciclo CNO, riducendo il fabbisogno di
 +temperatura. La produzione di carbonio cessa solamente quando
 +l'efficienza del ciclo riporta la temperatura sotto la soglia
 +delle reazioni 3$\alpha$. La conseguenza finale è che,
 +all'ulteriore crescere della massa la temperatura tende a
 +stabilizzarsi attorno ai 10<sup>8</sup> K mentre aumenta la quantità di
 +carbonio prodotto e messo a disposizione delle regioni centrali
 +convettive.
 +
 +E' questo il primo manifestarsi di un fenomeno generale che
 +caratterizza l'evoluzione in fase di idrogeno delle stelle prive
 +di metalli: ogniqualvolta in fase di combustione di idrogeno
 +l'evoluzione tende a portare le temperature oltre la soglia di
 +innesco delle 3$\alpha$ interviene la produzione di carbonio che
 +stabilizza la temperatura. Fenomeni simili sono attesi anche in
 +strutture in cui il CNO sia estremamente sottoabbondante. Nel
 +seguito definiremo come strutture di [[wp.it>Popolazioni_stellari#Popolazione_III|Popolazione III]] tutte quelle
 +strutture //prive// o //sottoabbondanti// di metalli nella cui evoluzione
 +si manifestano fenomeni di combustione contemporanea H-He,
 +separandole così da strutture anche molto povere di metalli
 +(estrema Pop. II) la cui evoluzione segue le generali prescrizioni
 +ricavate per le stelle di Pop. I e Pop. II.
 +\\
 +\\
 +{{:c06:figura_06_20.jpg?450}}
 +\\
 +** Fig. 6.20 ** Effetto di metallicità sull'evoluzione
 +fuori sequenza di stelle di piccola massa.
 +\\
 +\\
 +
 +** Tab. 3** Andamento di variabili strutturali per una stella di MS
 +di 10 M$_{\odot}$ al variare della metallicità. M<sub>CC</sub> e
 +L<sub>pp</sub> rappresentano rispettivamente la frazione di massa nel
 +nucleo convettivo e la frazione di luminosit prodotta dalla
 +combustione pp.
 +\\
 +\\
 +
 +^ Z ^ logL ^ logT<sub>e</sub> ^ M<sub>cc</sub> ^ L<sub>pp</sub> ^ logT<sub>c</sub> ^ <tex>log$\rho_c$</tex> ^
 +| 0   | 3.76 | 4.61 |  0.16 | 1.00 | 7.82 | 2.04 |
 +| 10<sup>-8</sup>   | 3.74 | 4.59 | 0.36  | 0.87 |7.79  | 1.92 |
 +| 10<sup>-6</sup>   |3.73 | 4.55  | 0.38  | 0.16 | 7.71 | 1.70 |
 +| 10<sup>-5</sup>   | 3.73| 4.51  | 0.38   | 0.05 | 7.66 | 1.53 |
 +| 4 10<sup>-4</sup> | 3.72| 4.47  | 0.36   | 0.01 |7.56  |1.25 |
 +\\
 +\\
 +Una notevole caratteristica delle stelle sottoabbondanti in
 +metalli riguarda le dimensioni dei nuclei convettivi. Al diminuire
 +della metallicità da valori solari a Z = 10<sup>-4</sup> la
 +luminosità delle stelle di MS tende ad aumentare, con il
 +conseguente e già ricordato aumento dei nuclei convettivi. Al
 +continuo diminuire della metallicità deve  crescere sempre più
 +il contributo della //catena pp// che, al limite Z=0, è l'unica
 +efficiente. Sappiamo peraltro che la combustione pp tende a
 +deprimere le dimensioni dei nuclei convettivi. La conseguenza che
 +attorno a Z =10<sup>-5</sup> i nuclei convettivi raggiungono un massimo
 +per poi decrescere con continuità sino a raggiungere un
 +pronunciato minimo per Z = 0 (Tabella 3).
 +Constateremo nei prossimi capitoli come tali variazioni abbiano
 +importanti conseguenze sul destino finale delle stelle. La **Fig. 6.19**
 +mostra gli effetti della sottoabbondanza metallica
 +in stelle di piccola massa. La scomparsa della fase di //overall
 +contraction// testimonia la scomparsa dei nuclei convettivi, così
 +che per Z = 10<sup>-8</sup> anche una stella di 2.5 M$_{\odot}$ si
 +comporta come una struttura di MS inferiore.
 +
 +L'influenza di Z sulla caratteristiche dell'evoluzione fuori
 +sequenza è infine mostrata in **Fig. 6.20**: si verifica
 +come la diminuzione del contenuto metallico da Z = 10<sup>-4</sup> 
 +a Z=10<sup>-8</sup> non influenzi ormai in maniera sensibile nè la
 +posizione di //Sequenza Principale// nè la collocazione delle //Giganti Rosse//. Ciò
 +è da collegarsi alla scarsa influenza che ormai i metalli hanno
 +sulla opacità della materia, influenza che attorno 
 +a Z $\sim$ 10$^{-5}$ - 10$^{-6}$ diviene del tutto trascurabile. Le diverse
 +modalità di uscita dalla //Sequenza Principale// e di //evoluzione di subgigante//
 +corrispondono invece a necessità della struttura chiaramente
 +interpretabili. In stelle di piccola massa lo spostamento della
 +struttura verso la sua traccia di Hayashi corrisponde
 +all'instaurarsi di un efficiente combustione a shell tramite CNO.
 +Minore l'abbondanza di questi elementi più la stella deve
 +aspettare ad eseguire il passaggio evolvendo nei pressi della
 +sequenza principale. E' questa una prima indicazione diretta
 +dell'effetto di variazioni di abbondanza degli elementi CNO in
 +stelle della SPI. Si noti infine come la luminosità cui avviene
 +il flash vada progressivamente decrescendo con Z, in
 +corrispondenza delle crescenti temperature interne.
 +
 +Nello scenario in precedenza adottato, le tracce evolutive nella
 +**Fig. 6.19** sono da riguardarsi come
 +evoluzioni di normale ed estrema //popolazione II//. Stelle di 0.9
 +M$_{\odot}$ con Z=0 sono invece costrette a produrre carbonio
 +quando ancora al centro residua idrogeno, e percorrono il ramo
 +delle giganti con una shell di idrogeno parzialmente alimentata
 +dal carbonio prodotto attraverso reazioni 3$\alpha$. Tra i
 +problemi particolari posti dall'integrazione di strutture di
 +//Popolazione III// citiamo infine la necessità di riguardare alle
 +alte temperature l'$^3$He come un vero e proprio //elemento
 +secondario//, stanti i brevi tempi di equilibrio. Questo elemento
 +non deve quindi essere rimescolato nelle zone convettive interne.
 +Trascurare questa avvertenza provocherebbe una abbondanza spuria
 +di $^3$He al centro della stella, da cui un fittizio incremento
 +della produzione di energia ed un conseguente aumento dei nuclei
 +convettivi.
 +</WRAP>
 +\\
 +----
 +~~DISQUS~~

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