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c10:cenni_storici_e_inquadramento

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Linea 1: Linea 1:
 +====== 10.1 Cenni storici e inquadramento ======
 +
 +<WRAP justify>
 +Nella cultura occidentale la perfezione e la conseguente
 +immutabilità dei cieli sono state per quasi due millenni un
 +preciso dogma delle imperanti dottrine aristoteliche. Gli oggetti
 +celesti erano quindi pensati come eterni ed incorruttibili, non
 +suscettibili di variazioni o modifiche. In tale contesto
 +l'apparizione delle comete veniva riguardata come fenomeno
 +atmosferico, non coinvolgendo quindi la profondità del cielo. Fu
 +quindi con non piccola sorpresa che nel 1596 il pastore luterano
 +[[wp.it>Johann_Albert_Fabricius|John Albert Fabricius]] annunziò che una stella nella [[wp.it>Balena_(costellazione)|costellazione della Balena]] (omicron Ceti) mutava regolarmente di splendore. La grande
 +novità del fenomeno giustifica il nome con cui quella stella fu
 +battezzata e che tuttora conserva: [[wp.it>Mira_Ceti|Mira Ceti]], cioè  la stella
 +meravigliosa o "straordinaria" in Cetus.
 +\\
 +\\
 +{{:c10:fig10_01.jpg}}
 +\\
 +**Fig. 10.1** Curva di luce di Mira Ceti. Il tempo é
 +espresso in //giorni giuliani//  (J.D. = Julian Days
 +--> A10.1) 
 +\\
 +\\
 +Per dare subito una chiara idea del fenomeno "variabilità"
 +riportiamo in Fig. 10.1 la //curva di luce// di
 +quella stella, cioè un grafico che registra l'andamento della
 +magnitudine dell'oggetto in funzione del tempo: la luminosità
 +varia regolarmente con il tempo, con un periodo di circa 11 mesi,
 +passando da un massimo attorno a magnitudine 2-3 ad un minimo ben
 +al di sotto alla magnitudine 6,  soglia di visibilità ad occhio
 +nudo. L'ispezione visiva del cielo mostrava dunque nella
 +costellazione della Balena una stella che appariva e scompariva
 +regolarmente, ad intervalli di 11 mesi.
 +
 +A partire da quei lontani tempi le indagini astronomiche hanno
 +presto rivelato come la variabilità  stellare sia un fenomeno
 +tutt'altro che raro, portando a molte decine di migliaia il
 +numero di variabili sinora scoperte nella sola nostra Galassia.
 +Sono nel contempo emerse sostanziali differenze nelle
 +caratteristiche di tale variabilità  e nei meccanismi
 +all'origine del fenomeno. Citiamo subito, per non interessarcene
 +ulteriormente, la presenza  di variabili ottiche o
 +"pseudovariabili", oggetti binari nei quali le variazioni
 +periodiche di luminosità sono dovute al mutuo eclissarsi dei due
 +oggetti orbitanti (//binarie ad eclisse//). Tra gli oggetti che
 +invece presentano una reale variabilità  possiamo  definire in
 +prima approssimazione due grandi tipologie:
 +</WRAP>
 +  * //__Variabili intrinseche__.// Come Mira Ceti, hanno  variazioni di magnitudine che si ripetono sovente //con ampiezze e periodi ben determinati.// Tra queste le variabili pulsanti, nelle quali l'effetto Doppler nelle righe dello spettro mostra senza ambiguità che la variazione di luminosità é accompagnata da corrispondenti variazioni del raggio delle strutture.
 +  * //__Variabili cataclismiche__.// Hanno improvvisi e in genere violenti aumenti di luminosità che si ripetono //senza precisa periodicità.// A tale classe vanno ascritti oggetti quali le variabili tipo [[wp.it>U Geminorum]], ma anche le stelle Novae, nelle quali é stata più volte riscontrata la ripetibilità del fenomeno sia pur a grande distanza di tempo (//novae ricorrenti//). In tutti i casi ci si trova di fronte a sistemi binari stretti con instabilità causate da scambi di massa tra le due componenti.
 +<WRAP justify>
 +Nel prosieguo di questo capitolo ci interesseremo esclusivamente
 +delle variabili pulsanti e, tra esse, a quelle strutture che
 +mostrano andamenti strettamente periodici. Le ragioni di tale
 +scelta risiedono nell'evidenza che solo in questo caso la
 +variabilità é un fenomeno intrinseco alle singole strutture
 +stellari, collegabile quindi a quegli stessi parametri evolutivi -
 +quali massa, luminosità o temperatura efficace - oggetto
 +dell'indagine evolutiva. Tale pur semplice constatazione chiarisce
 +subito la portata delle ricerche sulla variabilità: quando si
 +giunga - come oggi si é giunti - a stabilire le relazioni che
 +collegano le caratteristiche della pulsazione a quelle delle
 +relative strutture, le predizioni evolutive che siamo andati sin
 +qui sviluppando si trasformano anche in predizioni sulle
 +caratteristiche pulsazionali osservate.
 +
 +//La variabilità stellare viene così ad aggiungersi allo
 +scenario evolutivo, integrandolo e perfezionandolo con nuove e
 +indipendenti predizioni// i cui riscontri osservativi forniscono
 +preziose verifiche per tale scenario e, nel contempo,
 +offrono la possibilità di approfondire l'interpretazione delle
 +strutture stellari disseminate nelle galassie. Aggiungiamo
 +solamente che le variabili cataclismiche, per ora trascurate,
 +assumeranno invece un ruolo fondamentale nel prossimo capitolo,
 +quando tratteremo il problema dell'evoluzione nucleare della
 +materia dell'Universo.
 +</WRAP>
 +----
 +~~DISQUS~~
  

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