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c11:novae_supernovae

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Linea 1: Linea 1:
 +====== 11.4 Fenomeni esplosivi: Variabili cataclismiche, Novae e Supernovae. ======
 +
 +<WRAP justify>
 +L'evoluzione di strutture stellari isolate, cui abbiamo sinora
 +rivolto la nostra attenzione, non rende completamente conto  della
 +fenomenologia riguardante le strutture stellari.
 +Abbiamo ad esempio già ricordato l'evidenza osservativa di
 +[[wp.it>Variabile_cataclismica|varibili cataclismiche]]. Tali sono ad esempio le variabili tipo
 +[[wp.it>U Geminorum]]: stelle che aumentano improvvisamente la loro
 +luminosità tipicamente di 3-4 magnitudini e permangono a tale
 +luminosità per alcuni giorni per tornare poi ad uno stato
 +quiescente e ripetere il fenomeno a distanze temporali irregolari
 +di settimane o mesi. Fenomeno quindi ben diverso dalle
 +pulsazioni che abbiamo già discusso, e che non trova spiegazione
 +all'interno dello scenario evolutivo delle strutture stellari
 +isolate.
 +\\
 +\\
 +{{:c11:fig11_07.jpg?550}}
 +\\
 +**Fig. 11.7** Curva di luce della variabile cataclismica
 +SS Cyg, del tipo U Geminorum.
 +\\
 +\\
 +Il nostro interesse per tali fenomeni riveste un duplice
 +aspetto. Innanzitutto, a fronte dell'evidenza di fenomeni
 +esplosivi, vogliamo verificare se e quanto tali fenomeni possono
 +ulteriormente contribuire alla nucleosintesi di elementi pesanti.
 +In secondo luogo, è anche tempo di affrontare un problema
 +centrale dell'evoluzione chimica dell'Universo: quanta della
 +materia sintetizzata all'interno delle  strutture stellari viene
 +resitituita al mezzo interstellare, e come?
 +
 +L'osservazione mostra che le variabili cataclismiche
 +sono in ogni caso membri di sistemi binari stretti. Il meccanismo
 +all'origine di tale fenomenologia è infatti collegato alla
 +binarietà ed è ormai sufficientemente ben conosciuto. Si è
 +in ogni caso in presenza di sistemi formati da una [[wp.it>gigante rossa]] e
 +una [[wp.it>nana bianca]]. In tali condizioni, se il sistema è
 +sufficientemente stretto (--> ...), può innescarsi uno
 +scambio di materia tra le due componenti, con gli strati
 +atmosferici della gigante che cadono sulla nana bianca formando in
 +genere attorno alla nana un [[wp.it>disco di accrescimento]] che
 +deposita lentamente materia sulla nana stessa.
 +
 +La materia cosi stratificata alla superficie della nana è
 +ricca di idrogeno, e quando tale inviluppo raggiunge una massa
 +critica si innescano esplosivamente le reazioni di combustione
 +dell'idrogeno, dando luogo all'improvviso aumento di luminosità.
 +L'esplosione riprocessa almeno in parte il materiale sedimentato,
 +la stella ritorna nel suo stato quiescente e riprende il processo
 +di accrescimento che porterà a tempo debito ad una successiva
 +esplosione. Il processo è ripetitivo ma non strettamente
 +periodico. Per queste variabili vale, almeno qualitativamente, la legge di
 +Kukarkin e Parenago, secondo la quale il tempo che intercorre  tra
 +due esplosioni è tanto più lungo quanto maggiore è l'aumento
 +di luminosità.
 +
 +Un meccanismo del tutto analogo è all'origine di eventi ben
 +più violenti, quali sono le esplosioni delle stelle Novae. Lo
 +splendore di tali stelle sale improvvisamente, in uno-due giorni,
 +di almeno 10-11 magnitudini, per declinare poi lentamente (da
 +qualche mese a qualche anno) verso lo splendore originale.
 +Poiché nel suo stato quiescente la stella è raramente visibile
 +ad occhi nudo, tali eventi furono in antico considerati come
 +apparizione di nuove stelle, da cui il nome. L'energia sviluppata
 +nell'evento è dell'ordine di 10<sup>45</sup>- 10<sup>46</sup> erg, pari
 +quindi a quella emessa dal [[wp.it>Sole]] in circa 100 000 anni. Si stima
 +che in una galassia come la nostra ogni anno si "accendano" circa
 +30 Novae. Nelle esplosioni vengono espulsi circa 10<sup>-4</sup>
 +M$_{\odot}$ di materiale elaborato nuclearmente dall'esplosione,
 +fonte non trascurabile di arricchimento per la materia
 +interstellare.
 +
 +Confuse per molto tempo con le Novae, le [[wp.it>Supernovae]] (SN)
 +rappresentano infine un evento esplosivo di gran lunga più
 +energetico. Al picco di luminosità una SN può aumentare di 20
 +magnitudini (100 milioni di volte) e raggiungere 10<sup>10</sup>
 +luminosità solari, emettendo quindi come un intera galassia. Che
 +si sia di fronte ad un fenomeno distruttivo è rivelato , oltre
 +cha dall'enorme quantità di energia emessa, dalle osservate
 +velocità di espansione che si aggirano attorno ai 10<sup>4</sup> km/sec.
 +L'esplosione di SN non è peraltro un fenomeno inatteso.
 +L'evoluzione stellare ci ha infatti insegnato che le grandi masse
 +devono terminare la loro vita con un collasso gravitazionale in
 +cui vengono messe in gioco energie tipiche delle SN. E in questo
 +stesso capitolo abbiamo trovato chiare tracce di un tale
 +accadimento nella produzione degli isotopi "r" e "p". Il quadro
 +osservativo appare peraltro più complesso, e dovrà essere
 +discusso con qualche dettaglio.
 +\\
 +{{youtube>TwYSzpoItic?size=624x351}}
 +\\
 +// Una simulazione artistica di cosa accade nel caso
 +di una SN Ia (Crediti ESO) //
 +\\
 +\\
 +Le caratteristiche della [[wp.it>curva di luce]] hanno innanzitutto
 +consentito di evidenziare due distinte classi di SN, Come mostrato
 +in Fig.  le Supernovae di Tipo I (SNI) hanno curve di luce ben
 +caratteristiche e praticamente sovrapponibili, con una prima
 +rapida discesa di circa tre magnitudini seguita da un più lento
 +e regolare declino.   Le SNII hanno invece un continuo regolare declino
 +(//SNII lineari//) in alcuni casi interrotto da un periodo in
 +cui la luminosità cessa quasi di decrescere (//SNII
 +plateau//). A tali differenze nella curva di luce si accomunano
 +anche caratteristiche spettroscopiche: nelle SNI sono assenti le
 +righe dell'idrogeno, che appaiono invece nelle SNII.
 +\\
 +\\
 +{{:c11:fig11_08.jpg?600}}
 +\\
 +**Fig. 11.8**
 + Curva di luce composita ottenuta
 +sovrapponendo i dati osservativi di 38 SN di tipo I.
 +\\
 +\\
 +Le SNII hanno le caratteristiche attese per il collasso finale di
 +grandi masse. Esse appaiono infatti solo in galassie a spirale e
 +solo in regioni ove sono evidenti fenomeni di recente formazione
 +stellare (Regioni H II). Quindi le SNII sono quelle predette
 +dall'evoluzione stellare, tipiche di una Pop. I. Ci si attende che
 +nell'esplosione tali N eiettino nello spazio gli starti che
 +contornano il nucleo centrale neutronizzato, lasciando come
 +"remnant" o una stella di neutroni o una buca nera. Le SNI sono
 +invece oggetti inattesi, che vediamo esplodere anche in galassie
 +ellittiche, quindi in popolazioni antiche ove stanno ancora
 +evolvendo solo piccole masse. Un più accurato studio di questo
 +tipo di SN ha infine portata ad una ulteriore suddivisione delle
 +SNI in tipo "a" (SNIa) nel cui spettro è presente la riga di
 +assorbimento del SiII a $\lambda$ =6150 A, e SNIb ove tale riga è
 +assente. La Tabella 1 riassume la corrispondente
 +situazione osservativa:
 +
 +{{:c11:tabella_11_1.png|}}
 +
 +
 +Cosa può produrre l'inattesa evidenza di SN in una popolazione
 +antica? La domanda trova una naturale risposta quando si mediti
 +sul fatto che le Nane Bianche di CO sono dei potenziali detonatori
 +se e quando qualche meccanismo le porti a superare la massa di
 +Chandrasekhar. E il meccanismo di trasferimento di massa   che
 +vediamo all'opera nelle binarie cataclismiche e nelle Novae si
 +adegua perfettamente a tale compito. Per completezza aggiungiamo
 +che a fianco di tale meccanismo è stata anche proposta la
 +coalescenza di due nane bianche mutuamente orbitanti, a causa
 +della perdita di energia per 
 +emissione di [[wp.it>Onda_gravitazionale|onde gravitazionali]].
 +Resta in ogni caso l'identificazione delle SNIa come prodotte
 +dalla detonazione-deflagrazione del C, con incinerimento e totale
 +dispersione della struttura.
 +
 +Non sorprendentemente, si  trova che la curva di luce delle SNIa
 +è così regolare perché governata, in sequenza temporale,
 +dall'energia emessa dai due decadimenti
 +\\
 +\\
 +$$^{56}Ni \rightarrow ^{56}Co + e^+ +\nu \ \ \ (\tau = 6 d)$$
 +\\
 +\\
 +$$^{56}Co \rightarrow ^{56}Fe + e^+ +\nu \ \ \ (\tau = 77 d)$$
 +\\
 +\\
 +Valutazioni quantitative mostrano come in queste esplosioni
 +vengano sintetizzate da 0.5 a 1 M$_{\odot}$ dell'isotopo multiplo
 +di $\alpha$ $_{28}^{56} Ni$. La buona analogia tra le curve di
 +luce delle SNIa e SNIb indica infine che anche le SNIb devono
 +corrispondere all'incenerimento termonucleare di una nucleo
 +degenere. L'assenza di tali SN nelle [[wp.it>Galassia_ellittica|galassie ellittiche]] indica
 +peraltro che in questo caso tale incinerimento deve trarre origine
 +dal nucleo degenere di una stella di massa intermedia. Anche in
 +quest'ultimo caso la binarietà dovrebbe giocare un ruolo
 +importante, producendo stelle con nuclei degeneri privi del loro
 +inviluppo, osservate nella Galassia, note come 
 +[[wp.it>Stella_di_Wolf-Rayet|oggetti di Wolf Rayet]]. 
 +Non è peraltro escluso che almeno nelle primissime
 +generazioni stellari deficienti in metalli, a causa del combinato
 +aumento di M$_{UP}$ con la possibile diminuzione della perdita di
 +massa (diminuita opacità radiativa), il limite di Chandrasekhar
 +possa essere stato raggiunto anche da stelle isolate di massa
 +intermedia.
 +</WRAP>
 +----
 +~~DISQUS~~
  

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