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c02:p0202

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Linea 1: Linea 1:
 +====== 2.2 La convezione ed il criterio di Schwarzschild. Overshooting ======
  
 +<WRAP justify>
 +Le equazioni dell'equilibrio di una struttura stellare discusse
 +[[c02:p0201|nel punto precedente]] sono state ricavate sotto la condizione di
 +assenza di trasporto convettivo. L'evidenza osservativa mostra
 +peraltro che [[wp.it>Convezione|moti convettivi]] sono presenti alla superficie di molte
 +stelle e, in particolare, alla superficie del [[wp.it>Sole]]. La trattazione
 +dovrà quindi essere estesa per tener conto anche di una tale
 +evenienza. Conviene trattare tale problema in due passi
 +successivi: questa sezione sarà dedicata alla identificazione
 +delle regioni di una struttura stellare che risultano instabili
 +per moti convettivi. Nella [[c02:p0203|prossima sezione]] discuteremo il
 +problema del  //trasporto convettivo//  al fine di ricavare le
 +condizioni sul gradiente di temperatura richieste dalle
 +equazioni di equilibrio.
 +
 +L'identificazioni delle regioni convettive riposa sul //
 +Criterio di Schwarzschild//, che in sostanza risulta una
 +applicazione dell'antico [[wp.it>Principio_di_Archimede|principio di Archimede]] per il quale //un
 +corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l'alto pari al
 +peso del fluido spostato.// Per giungere  alla formulazione di tale
 +principio ricordiamo innanzitutto che in assenza di moti
 +convettivi il gradiente di temperatura resta determinato dal già
 +discusso  //gradiente radiativo// (dT/dr)<sub>rad</sub>. Alla
 +formulazione di tale gradiente sin qui adottata preferiremo nel
 +seguito la parallela definizione (dT/dP) <sub>rad</sub>, subito
 +ricavabile coniugando la prima con l'equazione dell'equilibrio
 +idrostatico (dT/dP = dT/dr dr/dP). La ragione di tale preferenza
 +è duplice. Innanzitutto dT/dP  è  una relazione tra grandezze
 +termodinamiche, utilmente confrontabile con le grandezze
 +termodinamiche proprie del gas stellare. L'assunzione di dT/dP
 +libera inoltre la discussione dalla fastidiosa occorrenza di un
 +dT/dR per definizione negativo (la temperatura cresce verso
 +l'interno) che complicherebbe formalmente la discussione.
 +
 +Partendo dunque dall'evidenza che in assenza di convenzione il
 +gradiente di temperatura locale deve essere pari a quello
 +radiativo, possiamo domandarci se in tali condizioni la zona
 +risulta o meno stabile rispetto alla convezione. A tale scopo
 +dobbiamo domandarci se piccole fluttuazioni <m>delta R</m> nella
 +posizione di un elemento di materia inneschino o meno un moto
 +convettivo. A seguito dello spostamento l'elemento  varierà la
 +propria pressione adeguandola a quella dell'ambiente con tempi
 +scala meccanici. Gli scambi di calore avvengono invece sui più
 +lunghi tempi scala termodinamici, talchè potremo assumere che
 +l'espansione (se assumiamo uno spostamento verso l'alto, a
 +pressione minore) o la compressione risultino [[wp.it>Trasformazione_adiabatica|adiabatiche]].
 +</WRAP>
 +
 +{{:c02:figura_02_02.jpg?500}}
 +
 +//**Figura 2.2** In un ambiente a gradiente radiativo, se
 +tale gradiente risulta maggiore di quello adiabatico (1) un
 +elemento di materia che si sposti adiabaticamente dalla posizione
 +iniziale si trova più caldo dell'ambiente a minori pressioni
 +(spostamento verso l'alto) o più freddo a pressioni maggiori
 +(spostamento verso l'interno). In tutti e due i casi l'elemento e'
 +stimolato a proseguire il moto innescando una instabilità
 +convettiva. Nel caso in cui il gradiente radiativo risulti minore
 +di quello adiabatico (2) si manifesta invece una forza di richiamo
 +che rende l'ambiente stabile.//  
 +
 +<WRAP justify>
 +Dalla figura 2.2 si ricava immediatamente che se il gradiente
 +locale (assunto come radiativo) è minore del // gradiente
 +adiabatico// dT/dP (caso 2), per uno spostamento verso l'alto l'elemento
 +risulta più freddo dell'ambiente, quindi più denso e soggetto
 +ad una forza di richiamo verso la posizione originale. Analoghe
 +considerazioni valgono per uno spostamento verso il basso. Se ne
 +conclude che in tali condizioni la zona è stabile. Ripetendo il
 +ragionamento nel caso di un gradiente radiativo maggiore di quello
 +adiabatico (caso 1) si giunge invece alla conclusione che in tale situazione la
 +zona è instabile, talchè si giunge alla formulazione del
 +//Criterio di Schwarzschild// che stabilisce che in una struttura
 +stellare sono instabili per convezione tutti quegli strati per i
 +quali risulta
 +
 +\\
 +  
 +[8]   <m>(dT/dP)_rad  > (dT/dP)_ad</m> 
 +  
 +\\
 +A tale formulazione viene talora preferita la forma logaritmica
 +
 +\\
 +[9]   ∇<sub>rad</sub>  >  ∇<sub>ad</sub> 
 +\\
 +  
 +dove   ∇ = P/T dT/dP = dlogT / dlogP e   ∇<sub>ad</sub> = 0.4  per
 +un gas perfetto monoatomico (<m>right A2.4</m>).
 +
 +Si deve peraltro notare che, a rigor di termini, il criterio di
 +Schwarzschild identifica le zone in cui l'instabiltà convettiva
 +è stimolata ed all'interno delle quali sono attivi moti
 +convettivi con velocità che saranno determinate da complessi
 +meccanismi legati anche agli scambi termici ed alla [[wp.it>viscosità]]
 +del mezzo. E' così evidente che il frenamento di tali moti deve
 +avvenire nella  zona  formalmente stabile per convezione, laddove
 +si manifesta una forza di richiamo. Ne segue che oltre i limiti
 +definiti dal criterio di Schwarzschild deve esistere una zona di
 +penetrazione degli elementi convettivi, indicata come zona di  //
 +overshooting//  (fig. 2.3).
 +</WRAP>
 +
 +{{:c02:figura_02_03.jpg?500}}
 +
 +//**Figura 2.3** Nella regione in cui è violato il
 +criterio di stabilità di Schwarzschild un elemento di convezione
 +è soggetto a forze che ne favoriscono il moto. Il frenamento di
 +tali elementi dovrà quindi avvenire nelle zone di stabilità al
 +bordo della zona precedente, producendo un rimescolamento di
 +materia che si estende al di là dei limiti formali di
 +stabilità (overshooting).//   
 +
 +<WRAP justify>
 +Le dimensioni di tale zona sono un problema astrofisico ancora
 +aperto. L'approccio "canonico" assume come  trascurabili tali
 +dimensioni, ma sull'argomento esiste un ampio dibattito e alcune
 +valutazioni evolutive assumono tali dimensioni come un parametro
 +libero da determinare attraverso il confronto con le osservazioni.
 +
 +Notiamo infine che la formulazione del gradiente radiativo, unita
 +al criterio di Schwarzschild, consente di operare alcune
 +previsioni generali sullo sviluppo della convezione nelle
 +strutture stellari. Il valore del gradiente radiativo risulta
 +infatti  proporzionale all'opacità ed al flusso di energia e se
 +ne può dedurre che alti valori di uno di questi due parametri
 +possano condurre il gradiente radiativo a superare quello
 +adiabatico. L'opacità sale a valori estremamente elevati negli
 +strati in cui l'idrogeno è in stato di ionizzazione parziale,
 +per il semplice motivo che i fotoni vengono  facilmente catturati,
 +ad esempio, per [[wp.it>Effetto_fotoelettrico|effetto fotoelettrico]] da elettroni che sono già
 +in gran parte su stati eccitati (<m>right 3.3</m>). Ne segue
 +l'interessante previsione secondo la quale tutte le stelle con
 +temperatura superficiale sufficientemente minore della temperatura
 +di ionizzazione dell'idrogeno  debbano necessariamente sviluppare
 +regioni convettive nelle zone più esterne (//inviluppi
 +convettivi//), che devono contemporaneamente essere assenti nelle
 +stella a più alta temperatura superficiale. La transizione si
 +pone attorno a temperature effettive <m>T_e approx 10 000 K.</m>
 +
 +A fianco di tale "convezione da opacità" si potrà avere una
 +"convezione da flusso" che dipenderà da quanto i meccanismi di
 +produzione di energia dipendono dalla temperatura. E' infatti
 +subito visto che al crescere di tale dipendenza la produzione di
 +energia si concentra sempre più verso il centro della
 +struttura, facendo crescere i flussi. Nel caso quindi di
 +combustioni nucleari con forte dipendenza dalla temperatura ci
 +attendiamo la presenza di //nuclei convettivi//. Anticipiamo qui
 +che ad esclusione della [[wp.it>Catena_protone-protone|catena pp]] (che scala come <m>T^4</m>) tutte le altre
 +combustioni nucleari hanno dipendenze estremamente elevate (il [[wp.it>Ciclo_CNO|ciclo CNO]]
 +scala come <m>T^14</m>  ; i [[wp.it>Processo_tre_alfa|processi]] <m>3 alpha</m> come <m>T^ 22</m>) con conseguente
 +presenza di nuclei convettivi.
 +</WRAP>
 +[[c02:p0201|⇐ Torna al paragrafo 2.1]]
 +[[c02:p0203|⇒ Prosegui al paragrafo 2.3]]
 +\\
 +----
 +\\
 +~~DISQUS~~
c02/p0202.txt · Ultima modifica: 10/05/2023 14:40 da marco

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