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c05:zams

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Linea 1: Linea 1:
 +====== 5.5. La Sequenza Principale di Età Zero (ZAMS) ======
  
 +<WRAP justify>
 +In base alle considerazioni evolutive sin qui svolte è possibile
 +produrre valutazioni teoriche sulle strutture di Sequenza
 +Principale per ogni assunta composizione chimica iniziale. La **Fig. 5.8**
 +riporta, nel riquadro a sinistra, l'andamento nel
 +diagramma HR di tali sequenze per tre  scelte di composizione
 +chimica che coprono le composizioni delle strutture galattiche. Il
 +riquadro a destra nella stessa figura riporta l'andamento delle
 +temperature centrali per gli stessi modelli.
 +\\
 +\\
 +{{:c05:figura05_08.jpg?600}}
 +\\
 +**Fig. 5.8 ** A sinistra: distribuzione nel diagramma HR
 +di strutture di sequenza principale per le indicate composizioni
 +chimiche. Il punto lungo le sequenze segnala la collocazione dei
 +modelli di 1 M$_{\odot}$. E' indicata una retta R= cost (logL
 +$\propto$ 4logT$_e$). A destra: andamento delle temperature
 +centrali (in milioni di gradi) al variare della massa negli stessi
 +modelli.
 +\\
 +\\
 +Luminosità e  temperatura centrale crescono in ogni caso al
 +crescere della massa, come richiesto dal crescente contenuto
 +energetico e conseguente fabbisogno delle strutture di equilibrio.
 +Al crecere della massa stellare segue l'inevitabile passaggio
 +delle combustioni nucleari sotto il controllo del ciclo CNO. La
 +transizione tra catena pp e ciclo CNO avviene attorno alle 1-2
 +M$_{\odot}$, in dipendenza anche dalla composizione chimica. Tale
 +transizione è segnalata dalla diversa pendenza della relazione
 +massa - temperatura centrale: per sostenere l'aumento di
 +luminosità con la crescita della massa, stelle sorrette dalla
 +catena pp ($ \propto T^4$) devono aumentare la temperatura
 +centrale molto più rapidamente di quanto richiesto dalle stelle
 +sorrette dal ciclo CNO, a motivo della molto maggiore dipendenza dalla
 +temperatura di queste ultime ($ \propto T^{14}$).
 +
 +Le masse minori, sorrette dalla catena pp, come conseguenza della
 +bassa dipendenza di tale catena dalla temperatura hanno nuclei in
 +equilibrio radiativo, con l'occasionale e transitoria presenza di
 +una limitata  convezione  da $^3$He ($\rightarrow A5.3$). 
 +La alta
 +dipendenza dalla temperatura del ciclo CNO genera invece nuclei
 +convettivi che aumentano all'aumentare della massa e, quindi,
 +della temperatura centrale. Contemporaneamente, stelle a massa
 +minore si collocano a temperature effettive corrispondentemente
 +minori, ove abbiamo visto debbano svilupparsi inviluppi convettivi
 +che devono scomparire alle alte temperature efficaci. Ne segue che
 +-come indicato in figura-  stelle della Sequenza Principale
 +"Inferiore" (SPI) o "Superiore" (SPS) hanno strutture
 +caratteristicamente speculari: nuclei radiativi ed inviluppi
 +convettivi le prime, nuclei convettivi e inviluppi radiativi le
 +seconde. Differenze che si rifletteranno nelle successive fasi
 +evolutive. La convezione superficiale, presente a partire da
 +logT$_e \sim$ 4.0, a logT$_e \sim$ 3.8 comincia ad interessare
 +consistenti frazioni di massa stellare, affondando sempre di più
 +al diminuire della massa (e della temperatura efficace) sino a
 +produrre per masse M$\le$ 0.3 M$_{\odot}$ strutture totalmente
 +convettive.
 +
 +La **Tabella 1** riporta alcune grandezze caratterizzanti
 +strutture di sequenza principale con composizione originale
 +solare, Z=0.02, Y=0.27. Si nota come, in generale, al crescere
 +della massa decresca  sensibilmente la densità centrale. Si
 +può comprendere il significato di tale comportamento ricorrendo
 +alla condizione di equilibrio imposta dal viriale. Supponiamo
 +infatti  di avere una fissata struttura stellare e di aumentarne
 +(con un  [[wp.it>Esperimento_mentale|gedanken experiment]]) 
 +la massa. La struttura ha due
 +vie per ritrovare l'equilibrio: aumentare l'energia cinetica
 +totale (aumentare la temperatura) o diminuire l'energia
 +gravitazionale (espandere e diminuire la densità). I dati in
 +tabella mostrano che le strutture stellari sfruttano
 +contemporaneamente ambedue i canali. La leggera deviazione da tale
 +comportamento generale attorno 1 M$_{\odot}$ è, forse, da porsi
 +in connessione con la transizione tra i due tipi di combustione e
 +la nascita dei nuclei convettivi. Se, aumentando la massa, aumenta
 +la temperatura e diminuisce la densità dobbiamo infine
 +concluderne che all'aumentare della massa le strutture si
 +allontanano sempre più dal rischio di degenerazione elettronica,
 +accadimento che è la chiave di volta dalla quale dipenderanno le
 +caratteristiche dell'evoluzione delle strutture nelle fasi
 +successive alla Sequenza Principale.
 +</WRAP>
 +^M ^ logL ^ logTe ^ R ^ T<sub>c</sub> ^ $\rho_c$ ^ M<sub>cc</sub> ^ M<sub>ce</sub> ^ L<sub>pp</sub> ^ L<sub>CNO</sub> ^ t<sub>H</sub> ^
 +|0.1 |   -3.06 |  3.450 |  0.12|  4.69 |   402.5 |   compl. |  conv.  |   1.000 |  0.000|  $\sim$1000 10$^9$ |
 +|0.3 |   -1.98 |  3.534 |  0.29|  7.69 |   100.7 |   compl. |  conv. |   1.000 |  0.000 |  $\sim$500 10$^9$ |
 +|0.6 |   -1.09 |  3.620 |  9.55|  10.0 |   84.7|   0.04    0.510 |   0.996 |  0.004 |  73 10<sup>9</sup> |
 +|0.8 |   -0.59 |  3.694 |  0.70|  11.7 |   79.2 |   0.06    0.741 |   0.980 |  0.020  |  23 10<sup>9</sup> |
 +|1.0 |   -0.17 |  3.751 |  0.87|  13.7 |   77.4 |   0.07  |  0.969 |   0.898 |  0.136  |  10 10<sup>9</sup> |
 +|1.5 |    0.69 |  3.849 |  1.49| 18.1 |   79.4 |   0.07  |  0.981 |   0.803 |  0.168  |  2.2 10<sup>9</sup> |
 +|2.5 |    1.59 |  4.028 |  1.84| 22.7 |   48.9 |   0.44  |  --    |   0.277 |  0.724  |  497 10<sup>6</sup> |
 +|5.0 |    2.74 |  4.230 |  2.73|  26.9 |   20.3 |   0.94  |  --    |   0.033 |  0.967  |  83 10<sup>6</sup> |
 +|7.0 |    3.25 |  4.318 |   3.27| 29.1 |   13.5 |   1.60  |  --    |   0.013 |  0.987  |  38 10<sup>6</sup> |
 +<WRAP justify>
 +** Tabella 1 ** Grandezze caratteristiche di alcune strutture di ZAMS per
 +composizione chimica solare. Vengono riportati nell'ordine: la
 +massa M in masse solari, luminosità e temperatura effettiva,
 +raggio in raggi solari,  temperatura T<sub>c</sub> e densità centrale
 +$\rho_c$, la massa del nucleo convettivo M<sub>cc</sub> in masse solari,
 +la frazione di massa del bordo inferiore della convezione esterna
 +M<sub>ce</sub> e  la frazione di energia prodotta tramite la catena pp o
 +il ciclo CNO. L'ultima colonna riporta infine il tempo, in anni,
 +che le strutture trascorreranno nella fase di combustione centrale
 +di H.
 +\\
 +\\
 +Per quel che riguarda le strutture di MS, la degenerazione
 +elettronica comincia ad influire solo nelle stelle al di sotto di
 +1 M$_{\odot}$, crescendo al diminuire della massa, sinché
 +attorno a 0.1 M$_{\odot}$ giunge a bloccare la contrazione di
 +presequenza e ad impedire così l'innesco della combustione
 +dell'idrogeno. Strutture al di sotto di tale limite continueranno
 +a raffreddare sotto forma di oggetti compatti sorretti dalla
 +pressione di degenerazione, dissipando il calore prodotto nella
 +fase gravitativa. Se non troppo al di sotto della massa limite, a
 +queste "stelle mancate"  si dà il nome di [[wp.it>Nana_bruna|Nane Brune]] (//Brown
 +Dwarfs//) ad indicare l'esistenza di sia pur limitate capacità
 +radiative. Con masse ancora minori si entra nel campo dei [[wp.it>Gigante_gassoso|pianeti
 +gassosi]], con analoga storia evolutiva. In tale contesto è da
 +notare come nel nostro sistema planetario [[wp.it>Giove_(astronomia)|Giove]], M$_J \sim$
 +10$^{-3}$ M$_{\odot}$, emetta una quantità di energia maggiore
 +di quella ricevuta dal Sole, una evidenza da porsi forse in
 +relazione con una residua lenta contrazione.
 +\\
 +\\
 +{{:c05:figura05_09.jpg?500}}
 +\\
 +** Fig. 5.9 ** La collocazione nel diagramma HR di
 +Sequenze Principali con Z=0.001 e varie assunzioni sull'abbondanza
 +di idrogeno X. La linea a punti mostra il luogo di modelli di
 +1M$_{\odot}$ al variare di X.
 +\\
 +\\
 +La **Fig. 5.8** mostra come al diminuire del contenuto di
 +metalli e/o all'aumentare del contenuto di elio le sequenze
 +principali si spostino verso maggiori temperature effettive,
 +mentre a parità di massa le strutture risultano più luminose.
 +Questa ultima evidenza indica senza ambiguità un aumento delle
 +temperature centrali, come peraltro verificabile nel riquadro
 +destro della stessa figura. Notiamo subito che la dipendenza della
 +collocazione nel diagramma HR dal contenuto di elementi pesanti
 +rende ragione della collocazione in tale diagramma delle subnane
 +di campo, le stelle povere di metalli che transitano nelle
 +vicinanza del Sole ($\rightarrow$ Cap.1). L'aumento della
 +luminosità lascia anche prevedere che al diminuire del contenuto
 +di metalli  diminuisca anche la durata, a parità di massa, della
 +fase di combustione di idrogeno.
 +
 +La risposta delle strutture alle variazioni di elio può essere
 +compresa osservando che, a parità di densità, l'incremento
 +della percentuale di elio diminuisce il numero di particelle: la
 +struttura deve contrarre e aumentare la sua temperatura per
 +contrastare l'aumentata gravitazione. Ogni volta che si aumenta il
 +peso molecolare, troveremo strutture più calde e più
 +luminose. La **Fig. 5.9** riporta una estesa analisi della
 +collocazione delle Sequenze Principali al variare del contenuto di
 +elio. Spingendosi verso il limite X (abbondanza di
 +idrogeno)$\rightarrow$0 le sequenze coprono una vasta ma limitata
 +fascia del diagramma H R, per balzare a temperature efficaci
 +notevolmente più alte per X=0. Tale balzo è collegato alla
 +variazione nel meccanismo di combustione che, all'esaurimento
 +dell'idrogeno,  deve passare dalla combustione di tale elemento
 +alla combustione 3$\alpha$, che richiede temperature 
 +centrali molto maggiori.
 +
 +Si noti che se le stelle fossero oggetto di efficienti
 +rimescolamenti interni evolverebbero mantenendosi omogenee,
 +accrescendo col tempo il loro contenuto di elio. La loro 
 +//traccia evolutiva// dovrebbe dunque seguire le linee a massa
 +costante in **Fig. 5.9**, spostandosi sulla sinistra della
 +Sequenza Principale. Tale approccio topologico fornisce una
 +semplice risposta ad un delicato problema: l'evidenza di
 +rotazione delle strutture stellari può lasciar sospettare che
 +fenomeni di circolazione meridiana rimescolino la struttura,
 +mantenendola omogene. La valutazione teorica dell'efficienza di
 +tali rimescolamenti è collegata a non semplici valutazioni sulla
 +viscosità del gas stellare, e potrebbe apparire dubbia. La
 +riposta osservativa è esplicitamente e inconfutabilmente
 +negativa, mostrando che l'evoluzione sposta le strutture non sulla
 +sinistra ma sulla destra della Sequenza Principale. Sarà dunque
 +l'evoluzione disomogenea a dover rendere conto degli osservabili,
 +cosa che farà con buon successo. Conviene peraltro ancora una
 +volta ricordare come l'incertezza sulla lunghezza di
 +rimescolamento si traduca in una indeterminazione sul valore della
 +temperatura efficace in stelle con inviluppi convettivi i cui
 +effetti dovrano essere opportunamente valutati.
 +
 +La **Fig. 5.10** riporta l'andamento delle variabili
 +fisiche e di composizione in un modello di MS di 1.25 M$_{\odot}$.
 +Si noti in particolare l'evidente presenza di un piccolo nucleo
 +convettivo e l'evoluzione dei diversi elementi chimici che
 +intervengono nelle due combustioni pp e CNO. La caratteristica
 +distribuzione dell'$^3$He corrisponde al fatto che nelle zone
 +più interne questo elemento ha ormai raggiunto la sua abbondanza
 +di equilibrio (che cresce al diminuire della temperatura) mente
 +nelle zone più esterne non è stato ancora formato.
 +\\
 +\\
 +{{:c05:figura05_10.jpg?500}}
 +\\
 +** Fig. 5.10. ** Andamento con la frazione di massa delle
 +variabili fisiche e chimiche in un modello di MS di 1.25
 +M$_{\odot}$, Z=0.001, Y=0.1. Le variabili sono normalizzate ai
 +valori L=7.16 10<sup>33</sup> erg/sec, P=2.05 10<sup>18</sup> dyn/cm<sup>2</sup>,
 +$\rho$=87.81, T=14.88 10<sup>6</sup> K, R=6.84 10<sup>11</sup> cm, X<sub>3</sub>=6.37
 +10<sup>-4</sup>, X<sub>12</sub>=1.41 10<sup>-4</sup>, X<sub>14</sub>=2.41 10<sup>-4</sup>.
 +\\
 +\\
 +Qui come sempre nel seguito, occorre ricordare come la
 +indeterminazione sulla lunghezza di rimescolamento si traduca in
 +una indeterminazione sui valori assoluti delle temperature con
 +inviluppi convettivi ($\rightarrow$ A6.1), indeterminazione che
 +è necessario tenere in considerazione ogniqualvolta si proceda
 +all'interpretazione di dati osservativi.
 +</WRAP>
 +\\
 +----
 +\\
 +~~DISQUS~~
c05/zams.txt · Ultima modifica: 29/05/2023 11:32 da marco

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