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c09:ggc_parametro_r

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Linea 1: Linea 1:
 +====== 9.4 Ammassi Globulari Galattici: composizione chimica e problema dell'elio. Parametro R. ======
  
 +<WRAP justify>
 +Il quadro evolutivo sin qui elaborato  ha assunto la composizione
 +chimica originaria delle stelle di ammasso come dato accessibile
 +alla sperimentazione attraverso l'analisi degli spettri stellari
 +in strutture, quali quelle della Sequenza Principale, che non abbiano ancora subito
 +fenomeni di //dredge up//. Se questo è vero in linea di principio,
 +è altrattanto vero che la determinazione delle abbondanze
 +chimiche nella atmosfere stellari è problema di grande
 +complessità che nell'approccio più moderno riposa sulla
 +produzione di "modelli di atmosfera" da cui ricavare //spettri
 +sintetici// da confrontare con gli spettri osservati. Pur senza
 +poter  entrare nel dettaglio di uno dei più estesi capitoli
 +dell'astrofisica moderna,  ricordiamo solamente che  ancor oggi
 +molti  modelli di atmosfera sono basati su un trattamento
 +monodimensionale (strati atmosferici piani e paralleli) assunti in
 +//Equilibrio Termodinamico Locale = LTE//
 +\\
 +\\
 +{{:c09:fig9_07.jpg?500}}
 +\\
 +** Fig. 9.7**  Diagramma CM per l'Ammasso Globulare
 +Galattico [[wp.it>NGC_6752|NGC6752]]. Metallicità stimata dell'ammasso [Fe/H]=
 +-1.57. Lungo la "coda blu" del Ramo "Orizzontale" sono riportate
 +gravità e abbondanza superficiale di elio come misurate alle
 +diverse indicate luminosità .
 +\\
 +\\
 +Appare peraltro sempre più evidente che approcci più
 +perfezionati, quali quelli //non-LTE// tridimensionali, possono
 +portare a non trascurabili variazioni nelle valutazioni di
 +composizione chimica. Le stime sin qui fornite sulla metallicità
 +delle struttture galattiche ed extragalattiche devono pertanto
 +essere riguardate come fortemente indicative, ma con ancora un sia
 +pur limitato margine di variabilità. In tale contesto, per lungo
 +tempo si è fatto uso dell'ipotesi che al variare della
 +metallicità totale Z rimanesse costante il rapporto dei vari
 +elementi pesanti che concorrono a formare  tale metallicità,
 +così come ricavato dall'atmosfera del Sole (//Solar Scaled
 +Mixtures//). Valutazioni più approfondite hanno peraltro mostrato
 +che al diminuire di Z ai valori tipici della Pop-II galattica si
 +manifesta una tipica sovrabbondanza relativa degli elementi
 +multipli di $\alpha$, quali C, O, Ne, Mg. E' questo un
 +interessante segnale di una variazione temporale  nei meccanismi
 +di produzione degli elementi pesanti.
 +
 +Qui ci interessa solo segnalare che tale sovrabbondanza viene
 +rappresentata, in  analogia con il fattore di metallicità
 +[Fe/H], dal rapporto
 +\\
 +\\
 +$$[\alpha / Fe] = log [\alpha /Fe]_* - log[\alpha /Fe ]_{\odot}$$
 +\\
 +\\
 +che dunque misura il rapporto $[\alpha /Fe]$ in una
 +stella ripetto al rapporto  solare. Dal valore $[\alpha / Fe]
 +\sim$ 0.3 tipico di almeno alcuni Ammassi Globulari si ricava
 +così che in tali ammassi gli elementi $\alpha$ sono, rispetto
 +al Fe, circa il doppio che nel Sole. Sia pur con qualche eccezione
 +e precauzione , per investigare il cammino evolutivo di stelle di
 +Pop.II è sufficiente valutare dai due valori di [Fe/H] e di
 +$[\alpha / Fe]$ il corretto valore di Z, abbondanza in massa di
 +tutti gli elementi più pesanti dell'elio.
 +
 +Completamente diverso è invece il problema della valutazione del
 +contenuto di elio nelle stelle di //Popolazione II//.  Come notato discutendo
 +dei tipi spettrali, le righe dell'elio appaiono solo in stelle ad
 +alta temperatura superficiale, di tipo spettrale B od O, ove gli
 +elettroni dell'elio si collocano in stati sufficientemente
 +eccitati. Le righe di assorbimento degli elettroni nello stato
 +fondamentale cadono infatti nell'estremo UV, assorbito dal gas
 +interstellare. Stelle a  temperatura sufficientemente alta si
 +trovano solo in Ammassi Globulari con HB molto estesi. Le misure
 +dell'elio in tali stelle hanno peraltro prodotto risultati
 +inattesi, con abbondanze che variano tra 1/10 e 1/100
 +dell'abbondanza di He nel Sole.
 +
 +A fronte di tale evidenza, fu a suo tempo suggerito, ed è oggi
 +universalmente accettato, che la scarsezza di He nelle atmosfere
 +di  stelle "blu" di HB sia da addebitarsi alla sedimentazione
 +gravitazionale, meccanismo che ci si attende sia particolarmente
 +efficiente in tali stelle caratterizzate da alta gravità
 +superficiale e assenza di inviluppi convettivi. Analisi accurate
 +hanno confortato tale ipotesi, mostrando come in stelle blu di HB
 +l'abbondanza di He risulti inversamente proporzionale alla
 +gravità superficiale (Fig. 9.7). L'elio negli Ammassi
 +Globulari non è quindi osservabile spettroscopicamente, e la sua
 +valutazione può provenire solo da considerazioni evolutive.
 +
 +Ci si deve quindi domandare quali variazioni osservabili possano
 +essere causate da variazioni nel contenuto di elio originale. Di
 +particolare rilevanza appare la predizione secondo la quale
 +//all'aumentare del contenuto di elio aumenta sensibilmente la
 +lumimosità predetta per le stelle di Ramo Orizzontale//. Su tale
 +evidenza si basa una ingegnosa procedura, proposta nell'ormai
 +lontano 1967 da **Icko Iben Jr.**,  che in linea di principio consente
 +di giungere alla valutazione dell'elio tramite semplici conteggi
 +stellari e indipendentemente da ogni preventiva valutazione della
 +distanza o dell'arrossamento di un //cluster//.
 +
 +Alla base di tale procedura vi è l'evidenza che le velocità
 +evolutive in fase di Gigante Rossa appaiono regolate dalla
 +relazione //"massa del nucleo di elio"-"luminosità"// e risultano
 +pertanto largamente indipendenti dai parametri evolutivi. A titolo
 +esemplificativo ci si lasci anche assumere che anche i tempi di
 +evoluzione in HB siano costanti, ipotesi non distante dalla
 +realtà risultando tali tempi sempre dell'ordine di 10<sup>8</sup> anni.
 +Sotto tali assunzioni basta definire il parametro
 +\\
 +\\
 +$$R = \ \frac{N(HB)}{N(RG)_{L>L(HB)}}$$
 +\\
 +\\
 +rapporto tra il numero di stelle in HB e il numero di giganti
 +//più luminose dell'HB// per ottenere un parametro osservativo che
 +risulta un sensibile indicatore del contenuto originario di
 +elio.Da un punto di vista teorico ci si attende infatti che tale
 +rapporto sia pari al rapporto dei rispettivi tempi evolutivi
 +\\
 +\\
 +$$R \ = \ \frac{\tau(HB)}{\tau(RG)_{L>L(HB)}}$$
 +\\
 +\\
 +e all'aumentare dell'elio aumenta il valore di R per il semplice
 +motivo che aumenta la luminosità del Ramo Orizzontale e
 +diminuisce quindi il percorso evolutivo delle giganti prese in
 +considerazione.
 +
 +Una precisa calibrazione teorica del parametro R incontra peraltro
 +severe difficoltà. La durata della fase di HB dipende infatti
 +innanzitutto dal trattamento della convezione centrale e, ad
 +esempio, risulterebbe notevolmente allungata nel caso di
 +overshooting invasivo. Anche rimanendo nello scenario canonico
 +della semiconvezione, tale durata viene a dipendere dal valore
 +della sezione d'urto della reazione $^{12}C(\alpha,\gamma)^{16}O$
 +che completa la combustione 3$\alpha$: aumentando la sezione
 +d'urto aumenta corrispondentemente la durata della combustione di
 +elio centrale.
 +
 +Si noti come un'analoga parametrizzazione possa essere definita
 +anche per la fase di AGB, definendo un parametro
 +\\
 +\\
 +$$R1 \ = \ \frac{N(AGB)}{N(RG)_{L>L(HB)}}$$
 +\\
 +\\
 +dove il mantenere come termine di paragone le Giganti
 +Rosse è consigliato da quella che è lecito ritenere la piena
 +affidabilità delle relative valutazioni evolutive, come
 +confortate anche dalle buona corrispondenza alle predizioni
 +teoriche delle osservate funzioni di luminosità. Senza entrare
 +in ulteriori dettagli, è da ritenere che precise valutazioni
 +osservative di R e R1 possano nel futuro contribuire sensibilmente
 +a chiarire le precise modalità delle fasi di combustione di
 +elio nelle piccole masse.
 +</WRAP>
 +
 +===== Percorsi bibliografici =====
 +
 +  * (EN) **Iben, Icko, Jr.** //"Stellar Evolution.VI. Evolution from the Main Sequence to the Red-Giant Branch for Stars of Mass 1 Mo, 1.25 Mo, and 1.5 Mo"//, [[http://adsabs.harvard.edu/abs/1967ApJ...147..624I|1967, Astrophysical Journal]]
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 +~~DISQUS~~

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